23 GIUGNO 1981

MEDJUGORJE ..... ieri

Sono circa le 18 e nei campi assolati, ci sono gli ultimi contadini intenti, come sempre alla raccolta del tabacco, i ragazzi che li hanno aiutati fini a poco fa, son già scappati a giocare, non è che poi ci sia tutto 'sto piacere diciamolo, la scuola è finita, qualcuno dovrà sostenere gli esami; ma quel che conta che ci sono le vacanze davanti e figuriamoci se c'è la voglia di mettersi li a raccogliere e infilare foglie di tabacco. Qualcuno è impegnato a curare le poche pecore che magari possiede la famiglia e vede approssimarsi l'ora del rientro. Nelle case le donne si apprestano a preparare la cena, e nell'attesa del ritorno degli uomini eccole raccolte, recitare qualche preghiera. Altre son li a snocciolare grani di un Rosario vecchio e logoro, i ragazzi a malavoglia restano ... se restano; ma una cosa ferma c'è, in questo villaggio di contadini, che per tradizione sono la maggior parte cristiani; c'è che il rispetto per i genitori, per i nonni, per tutti e per tutto insomma, e la religione in particolar modo, è vissuto come una pianta che deve essere sempre curata e seguita, anche se l'ignoranza è tanta, ma nel loro piccolo mondo gli abitanti di questo paesino perso tra i monti, affrontano ogni giorno con tanta dignità la vita, ma con molta fede. Nel frattempo è arrivata l'ora di cena, e nelle case c'è quel fermento che fa ritrovare intorno al tavolo la famiglia. I ragazzi scalpitano perchè poi devono ritrovarsi con gli amici per ritornare a giocare finchè il sole non scende. Mentre dalla parrocchia vengono fuori quelle poche donne che la frequentano.
Una giornata come tutte le altre a Medjugorje, nelle campagne la vita è dettata dal suono delle campane, e qui dalla chiesa inondando il circondario la loro voce giunge a tutti, un'altra sera s'approssima, un ultimo segno di croce prima di mettersi a letto, domani il risveglio mattutino, animali da curare, pecore da portare al pascolo, e il ritorno ai campi ... un altro giorno!

MEDJUGORJE ..... oggi