sabato 25 settembre 2010
MESSAGGIO del 25 settembre 2010
Le verità invisibili di Medjugorje
Fine agosto. Caldo secco, ventilato. Per qualche ora un po’ di pioggia reca un'apprezzata frescura.In una Medjugorje colma di pellegrini. Per il prossimo 2 settembre, cresce l’attesa per l’ennesima apparizione mensile a Mirjana. E invece l’altra l’attesa, la crescente emozione di questa ennesima visita, cresce con il viaggio man mano che i chilometri si allungano alle spalle e guardando il nastro d’asfalto correre, si pensa che non si arrivi mai. Verso la terra in cui la Gospa, ha deciso di rivelarsi e rivelare in maniera assidua, ormai da ventinove anni, il Suo materno amore verso l’umanità,offrendo il Figlio in ogni messaggio! Medjugorje ha senso se si lasciano certe presunzioni, figlie della cultura che viviamo.Tutte figlie del grande padre orgoglio! Ma ogni persona, da ogni parte del mondo porta con sé pregi e difetti. Tutti! Chi arriva per curiosità! Chi arriva pensando: tanto io vado in chiesa ogni giorno, anzi sono così vicino a Nostro Signore che posso insegnare come si fa a camminare sulla Sua strada. Chi ci arriva timido, introverso, pensa: è grande che io sia qui, cosa devo aspettarmi, se ho già ricevuto questo regalo da Dio! E l’emozione è tanto forte che si rimane in silenzio. Chi non ci pensa nemmeno, arrivando li solo per accompagnare e si stufa, avendo lasciato agi e pregi! Medjugorje insegna il silenzio! La meditazione.Il silenzio meditato di Etty Hillesum in un campo di sterminio.Eppure tutti i pellegrini che giungono in quella terra, tutti, nella diversità di cittadini del mondo, tutti portano un qualcosa che li identifica singolarmente e li unisce nell’amore verso Maria.Chi consapevolmente “sente” di essere stato chiamato, chi invece arriva dopo un percorso fatto di preghiera, sacrificio ( un esempio è il salire a piedi nudi il Podbrdo, la collina delle apparizioni, o il Kricevac ) quindi matura questo nell’animo e con la gioia nel cuore, affida nella mani della Madonna le proprie pene, i drammi che si porta nel cuore affinché Lei interceda presso il Suo amato Figlio Gesù! Ogni pellegrino che arriva a Medjugorje reca questa carta d’identità.Timbri a parte, che senza cognizioni necessarie, lascerebbero i pellegrini nomadi alle frontiere ! Medjugorje poi diventa una cartina al tornasole se non si lasciano certi preconcetti quotidiani, tipo quello molto in uso oggi, cioè del apparire, dell’effimero.Del farsi vedere, come recita il popolo. C’è modo e modo di farsi vedere, un esempio è l’aiutare il prossimo, apprezzabilissimo e con profonda ammirazione, ma che non diventi merce di scambio o addirittura pretesto per essere considerati! Se ci sono nell’animo queste cose, prima o poi Medjugorje te le tira fuori e rimani sconvolto, rigirato nei tuoi stessi pensieri. Nelle tue stesse cose. Chi scrive ha percorso certe strade da poterne parlare. Ma cos’è successo? E così dentro comincia un lavoro incredibile, tutto per battere sul tempo il Gran Cornuto! Tutto ti sembra sottosopra, finché non torni a casa, dove con calma e a mente fredda poi, si dissolvono le nebbie delle emozioni, cominci a rimettere le cose nel giusto ordine. Medjugorje t’invita a riflettere su quello che sei. Medjugorje cala le “maschere”. Medjugorje non fa sconti. Ciò che sei, che hai nel cuore viene fuori; non importa se ci vai una o cento volte, ognuno di noi percorre una strada, e in ogni momento puoi e devi aspettarti un che, un qualcosa, che si rivela e “parli”, solo a te. Medjugorje ti riporta al semplice, all’umile. Quando la Gospa chiama, lascia tutto e vai. Va’ pure a Medjugorje. Con grande speranza. Non andare a Medjugorje però, perché sai, conosci e quant’altro può discernere la mente umana. A Medjugorje ci si reca in tanti e quante volte, con la morte nel cuore, lasciata per qualche giorno la vita conosciuta, da cui non si riesce ad avere una risposta se non in un qualcosa, una fede di comodo! La confusione ! E offendendo un Dio che si vorrebbe nelle situazioni serie e tragiche, malattie, un Dio di comodo, un Dio che si cerca all’ultimo minuto: dov’è Dio! Dov’è quando ne hai bisogno! Eppure quel Dio ha dato Suo Figlio e la storia è conosciuta e non dura un minuto. Ma nella vita ci sono ben altri dei a cui affidarsi, no? A Medjugorje non portare la menzogna del tuo “cuore”, gli eventi stessi in cui vivrai le tue emozioni! La scopriranno. Medjugorje puo essere una trappola per chi “vestito di bianco” arriva su quella terra con “l’animo grigio“. Senza rendersene conto! Se non del caldo secco che ti accompagna, e magari sentirsi spodestati da un trono “vuoto”, e tu che in questo caso cerchi un effimero quanto breve refrigerio al fresco, all’ombra di un albero. E non "sentendo" nell'aria il senso profondo, che il refrigerio è proprio Medjugorje!
Per chi vive nella Chiesa, quella con la C maiuscola dovrebbe essere una sciocchezza, sentire o leggere le parole di Paolo. E come chi scrive fatto di carne ed ossa, peccatore, il meno indegno di poter levare uno sguardo...quindi anche di citare un giudizio ... il giudizio! Questo spetta a Nostro Signore …
invece queste parole che ha scritto un uomo, se vogliamo piccolo e con tanti difetti … ma onesto!
San PAOLO Lettera ai Gàlati 6,1-10
Fratelli,
qualora uno venga sorpreso in qualche colpa,
voi che avete lo Spirito correggetelo con dolcezza.
E vigila su te stesso, per non cadere anche tu in tentazione.
Portate i pesi gli uni degli altri, così adempirete la legge di Cristo.
Se infatti uno pensa di essere qualcosa mentre non è nulla,
inganna se stesso.
Ciascuno esamini invece la propria condotta
e allora solo in se stesso
e non negli altri troverà motivo di vanto:
ciascuno infatti porterà il proprio fardello.
Chi viene istruito nella dottrina, faccia parte di quanto possiede a chi lo istruisce.
Non vi fate illusioni; non ci si può prendere gioco di Dio.
Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato.
Chi semina nella sua carne, dalla carne raccoglierà corruzione;
chi semina nello Spirito, dallo Spirito raccoglierà vita eterna.
E non stanchiamoci di fare il bene; se infatti non desistiamo, a suo tempo mieteremo.
Poiché dunque ne abbiamo l'occasione, operiamo il bene verso tutti,
soprattutto verso i fratelli nella fede.
giovedì 2 settembre 2010
MESSAGGIO del 2 settembre 2010
"Cari figli, sono accanto a voi, perché desidero aiutarvi a superare le prove che questo tempo di purificazione mette davanti a voi. Figli miei, una di esse è il non perdonare e il non chiedere perdono. Ogni peccato offende l’amore e vi allontana da esso; l’amore è mio Figlio! Perciò, figli miei, se desiderate camminare con me verso la pace dell’amore di Dio, dovete imparare a perdonare ed a chiedere perdono. Vi ringrazio".