sabato 26 settembre 2009
venerdì 25 settembre 2009
MESSAGGIO del 25 settembre 2009
domenica 20 settembre 2009
AI CADUTI DI KABUL
"NOSTRI RAGAZZI" della Folgore,
EROI
caduti per la PACE, che con alto senso dell'onore hanno offerto se stessi fino al sacrificio estremo per accompagnare un popolo verso una nuova libertà!
Un popolo, tutti noi !
Anche se in una terra lontana erano la per noi, per la nostra libertà,
per tutti gli uomini di buona volontà di tutto il mondo.
"BEATI GLI OPERATORI DI PACE"
Preghiamo affinchè Nostro Signore Re degli eserciti celesti li accolga nella Sua misericordia.
Tutti uniti, siamo accanto alle famiglie dei caduti di Kabul
e vogliamo esternare il nostro dolore con queste parole :
Stelle che ora tacciono,
ma daranno un senso a quel cielo.
Gli uomini non brillano,
se non sono stelle anche loro.
Mani che ora tremano,
perché il vento soffia più forte...
non lasciarli adesso no,
che non li sorprenda la morte.
Siamo noi gli inabili,
che pur avendo a volte non diamo.
Dimentica, c'è chi dimentica,
distrattamente un fiore una domenica.
(R.Zero)
mercoledì 16 settembre 2009
LETTERA SAN PAOLO ai ROMANI
Rm 5,1-11
Giustificati dunque per la fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo; per suo mezzo abbiamo anche ottenuto, mediante la fede, di accedere a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo nella speranza della gloria di Dio. E non soltanto questo: noi ci vantiamo anche nelle tribolazioni, ben sapendo che la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza. La speranza poi non delude, perché l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.
Infatti, mentre noi eravamo ancora peccatori, Cristo morì per gli empi nel tempo stabilito. Ora, a stento si trova chi sia disposto a morire per un giusto; forse ci può essere chi ha il coraggio di morire per una persona dabbene. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi perché, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi. A maggior ragione ora, giustificati per il suo sangue, saremo salvati dall'ira per mezzo di lui. Se infatti, quand'eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto più ora che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. Non solo, ma ci gloriamo pure in Dio, per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, dal quale ora abbiamo ottenuto la riconciliazione.
martedì 15 settembre 2009
Lo scandalo dei farmaci contraffatti per i Paesi poveri
Denuncia dell'arcivescovo Zimowski
al congresso internazionale dei farmacisti cattolici
I dati sono stati resi noti dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms): il 50 per cento degli antimalarici venduti in Africa sono contraffatti. Fonti non ufficiali annotano che in alcuni Stati africani il 60 per cento dei farmaci sarebbe contraffatto, percentuale che sale di altri dieci punti in riferimento agli antimalarici. Sempre l'Oms sostiene che anche in molte zone del Sud-est asiatico e dell'America Latina più del 30 per cento dei medicinali sia falso. L'arcivescovo Zygmunt Zimowski, presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute, ha rilanciato questa pesante denuncia durante il congresso mondiale della federazione internazionale farmacisti cattolici, svoltosi dall'11 al 14 settembre a Poznan, in Polonia, sul tema "La sicurezza del medicinale: etica e coscienza per il farmacista".
"La contraffazione e la falsificazione dei farmaci - ha detto l'arcivescovo nel suo intervento - colpisce innanzitutto i soggetti in età pediatrica. Falsi antibiotici e falsi vaccini producono gravi ripercussioni negative sulla loro salute. Molte sono le morti per malattie respiratorie nei bambini africani, sicuramente più numerose se curate con antibiotici falsi, senza principio attivo e in compenso acquistati a caro prezzo. L'uso di antibiotici sottodosati in altri casi induce a fenomeni di selezione di ceppi batterici resistenti. Per quanto riguarda gli eccipienti, si usano sostanze tossiche che possono portare alla morte bambini, come è avvenuto ad Haiti o in Nigeria".
Un comportamento scandaloso, come aveva denunciato Benedetto XVI presentando l'enciclica Caritas in veritate "che ci spinge a collocare - ha detto l'arcivescovo presidente - il tema della sicurezza del medicinale tra le emergenze sanitarie ed etiche nei Paesi in via di sviluppo, dove il farmaco per l'uomo è il farmaco per la vita". Il fenomeno infatti riguarda innanzitutto i farmaci salva vita. Secondo studi dell'Oms un quarto dei farmaci acquistati per strada nei Paesi poveri è contraffatto. In questa situazione monsignor Zimowski invita tutti, in particolare i farmacisti cattolici "a denunciare con coraggio tutte le forme di contraffazione e falsificazione dei medicinali e a opporsi alla loro distribuzione".
Il presule ha poi citato il magistero di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI per ribadire il ruolo del farmacista cattolico nel servizio alla vita. In questa sua missione, infatti, egli "non può rinunciare alle esigenze della sua coscienza in nome delle leggi del mercato, né in nome di compiacenti legislazioni" come sosteneva Papa Wojtyla nel discorso rivolto alla federazione internazionale dei farmacisti cattolici il 3 novembre 1990, e non Benedetto XVI in un messaggio che - ipotizzato fantasiosamente da alcune agenzie e rimbalzato su molti media - sarebbe stato inviato ai partecipanti al congresso di Poznan. Per Giovanni Paolo II il "guadagno, legittimo e necessario, dev'essere sempre subordinato al rispetto della legge morale e all'adesione al magistero della Chiesa". Per il farmacista cattolico - diceva ancora - "l'insegnamento della Chiesa sul rispetto della vita e della dignità della persona umana, dal suo concepimento fino ai suoi ultimi momenti, è di natura etica e morale. Non può essere sottoposto alle variazioni di opinioni o applicato secondo opzioni fluttuanti".
Quanto al magistero di Benedetto XVI, monsignor Zimowski ha ricordato quanto detto nell'udienza concessa ai partecipanti al xxv congresso internazionale dei farmacisti cattolici nel 2007. In quella occasione - dunque due anni fa e non oggi, con buona pace di chi ama le polemiche a tutti i costi - affermò: "Non è possibile anestetizzare le coscienze, ad esempio sugli effetti di molecole che hanno come fine quello di evitare l'annidamento di un embrione o di abbreviare la vita di una persona. Il farmacista deve invitare ciascuno a un sussulto di umanità, affinché ogni essere sia tutelato dal suo concepimento fino alla sua morte naturale e i farmaci svolgano veramente il ruolo terapeutico".
L'arcivescovo ha concluso il suo intervento riproponendo l'appello di Papa Ratzinger sempre in quel novembre 2007, affinché "le diverse strutture farmaceutiche, dai laboratori ai centri ospedalieri, e anche tutti i nostri contemporanei, si preoccupino della solidarietà nell'ambito terapeutico, per permettere l'accesso alle cure e ai farmaci di prima necessità a tutte le fasce della popolazione e in tutti i Paesi, in particolare alle persone più povere". Il Papa si riferiva in particolare ai bambini dai quali "si leva - disse - un silenzioso grido di dolore che interpella la nostra coscienza" di uomini prima ancora che di credenti. Dunque che "la missione della scienza e anche delle aziende del farmaco", come qualcuno rivendica, sia effettivamente quella di "offrire soluzioni ai problemi della gente" ma di tutta la gente, anche se povera, poverissima al punto di non potersi pagare una "soluzione" a problemi di sopravvivenza, "legati a patologie o a percorsi di vita" ovunque le sia stato dato di vivere la propria esistenza in questo mondo.
(©L'Osservatore Romano - 14-15 settembre 2009)
sabato 12 settembre 2009
SANTISSIMO NOME DI MARIA
La festa del santo nome di Maria fu concessa da Roma, nel 1513, ad una diocesi della Spagna, Cuenca. Soppressa da san Pio V, fu ripristinata da Sisto V e poi estesa nel 1671 al Regno di Napoli e a Milano. Il 12 settembre 1683, avendo Giovanni III Sobieski coi suoi Polacchi vinto i Turchi che assediavano Vienna e minacciavano la cristianità, il Beato Innocenzo XI, in rendimento di grazie, estese la festa alla Chiesa universale e la fissò alla domenica fra l'Ottava della Natività. Il santo Papa Pio X la riportò al 12 settembre.
La festa del santo nome di Maria fu concessa da Roma, nel 1513, ad una diocesi della Spagna, Cuenca. Soppressa da san Pio V, fu ripristinata da Sisto V e poi estesa nel 1671 al Regno di Napoli e a Milano. Il 12 settembre 1683, avendo Giovanni III Sobieski coi suoi Polacchi vinto i Turchi che assediavano Vienna e minacciavano la cristianità, il Beato Innocenzo XI, in rendimento di grazsta alla Chieiversale e la fissò alla domenica fra l'Ottava della Natività. Il santo Papa Pio X la riportò al 12 settembre.
martedì 8 settembre 2009
E TU PER CHE COSA SEI FATTO ?
Quanti costumi veste l'uomo.
Quante punture si prendono tutti i giorni, dalla mattina alla sera, ogni persona col suo carattere, la sua peculiarità, le sue ansie, paure e le sue piccole e a volte effimere gioie.
Ogni giorno qualcuno ha bisogno, di che? Ma di tante cose, magari solo di parlare, di sfogarsi, dell'aver perso il lavoro, dei problemi coi figli, con la moglie, il marito, la famiglia che si disgrega non riuscendo a trovare nulla se non alibi sociali, e ne frattempo rimane sola ! Si, sola!
Fino al giorno prima un mare di amici, gli amici che sanno dirti di tutto, come devi fare per questo o quello, e sono anche pronti a darti un aiuto economico, ( e quanti per dignità abbassano la testa, ma hanno veramente bisogno e poi basta gurdarsi intorno per vedere cosa sta succedendo no? ) ma ....
ecco dopo la sinuosità delle belle parole, ecco lo scorpione di turno fa scattare la coda e tocca inesorabilmente la vittima, che il più delle volte cerca di salvarsi la vita con antidoti vari e ci riesce, ( qualche volta no, purtroppo ) ma dopo le vittime ragionano, ripensano perchè e percome, scoprendo che tutto in giro è come il mondo degli scorpioni, che se ne stanno li buoni,
ognuno di noi è così, ma guai a fargli sentire puzza di troppa vicinanza o addirittura di esserne confidente, raccontargli le proprie pene, lo scorpione, sotto le mentite spoglie umane, cosa fa? Attacca ! Punge ! E così per l'ennesima volta la vittima è li, incredula e disillusa dalla fiducia vana, ormai rimasta sola,
ma certa ... di aver incontrato ancora una volta uno scorpione.
Una preghiera e perdono per tutti.
Certi di una cosa però : ma noi, per che cosa, siamo fatti ?
NATIVITA' della BEATA VERGINE MARIA
Secondo la tradizione tramandata dal Protovangelo di Giacomo, Maria è nata da Gioacchino ed Anna.
Nella tradizione cattolica la festa è celebrata in tante località.
Nella tradizione agricola il ricordo della nascita di Maria coincide con il termine dell'estate e dei raccolti.
Molte chiese hanno come titolo la Natività di Maria.
QuesQuesta celebrazione, che ricalca sul Cristo le prerogative della Madre, è stata introdotta dal papa Sergio I (sec VII) nel solco della tradizione orientale. La natività della Vergine è strettamente legata alla venuta del Messia, come promessa, preparazione e frutto della salvezza. Aurora che precede il sole di giustizia, Maria preannunzia a tutto il mondo la gioia del Salvatristo le ndo la gioia del Salvatore. (Mess. Rom.)
lunedì 7 settembre 2009
LO SCORPIONE
Un monaco si era seduto a meditare sulla riva di un ruscello.
Quando aprì gli occhi, vide uno scorpione che era caduto nell'acqua e lottava disperatamente per stare a galla e sopravvivere.
Pieno di compassione, il monaco immerse la mano nell'acqua, afferrò lo scorpione e lo posò in salvo sulla riva.
L'insetto per ricompensa si rivoltò di scatto e lo punse provocandogli un forte dolore. Il monaco tornò a meditare, ma quando riaprì gli occhi, vide che lo scorpione era di nuovo caduto in acqua e si dibatteva con tutte le sue forze.
Per la seconda volta lo salvò e anche questa volta lo scorpione punse il suo salvatore fino a farlo urlare per il dolore.
La stessa cosa accadde una terza volta.
E il monaco aveva le lacrime agli occhi per il tormento provocato dalle crudeli punture alla mano.
Un contadino che aveva assistito alla scena esclamò:
«Perché ti ostini ad aiutare quella miserabile creatura che invece di ringraziarti
ti fa solo male?».
«Perché seguiamo entrambi la nostra natura» rispose il monaco.
«Lo scorpione è fatto per pungere e io sono fatto per essere misericordioso».
E tu, per che cosa sei fatto?
(Bruno Ferrero, A volte basta un raggio di sole)
RITORNO
mercoledì 2 settembre 2009
MESSAGGIO del 2 settembre 2009 a Mirjana
Cari figli, oggi vi invito con cuore materno a imparare a perdonare completamente e senza condizioni. Voi soffrite ingiustizie, tradimenti e persecuzioni, ma per questo siete più vicini e più cari a Dio. Figli miei, pregate per il dono dell’Amore, solo l’Amore perdona tutto, come ha fatto mio Figlio, seguite Lui. Io sono in mezzo a voi e prego perché quando sarete di fronte al Padre possiate dire: 'eccomi Padre, ho seguito tuo Figlio, ho amato e perdonavo col cuore perché credevo nel tuo giudizio e confido in te'.