domenica 19 aprile 2009
MARIA E' SEMPRE PRESENTE !
Medjugorje.Pasqua 2009.Pochi giorni son passati,ma le nostre strade non sono le strade di Maria,i nostri tempi non sono i Suoi,e dove noi ci fermiamo,ecco il trascendente,Lei Maria di Nazareth,che in ogni istante veglia e con l’amorevole Suo sguardo segue i suoi figli.Pubblico,ringraziando Maria,di una testimonianza,un fatto avvenuto nel giorno di lunedì 13,lunedì dell'Angelo.Appena passata la Pasqua di Nostro Signore,un’altra Pasqua si doveva celebrare,di due carissime amiche,che hanno vissuto quanto segue:
(testo originale)
In colonna,seguivamo un’altra auto di nostri amici,stavo percorrendo la strada che da Medjugorje porta a Vrgorac,ad andatura moderata sia per la presenza di diverse curve in quel tratto,sia perché cadeva una sottile pioggia che non invitava certo a tenere velocità anche di poco maggiori.Poco prima di arrivare a Veliki Prolog, nell’affrontare una di queste curve la mia autovettura non tiene più la strada, prima sbanda e urta contro il guard-rail,poi fa un testa coda e finisce con la parte posteriore nel punto in cui,finito il guard-rail,inizia una scarpata,irta e piena di massi;ci ritroviamo a cadere,rimbalzando su quei massi,scosse violentemente all’interno dell’abitacolo,con la lucida percezione di precipitare,senza sapere dove,se e come ci saremmo fermate.L’angoscia è stata indescrivibile,indefinibile la sensazione di incredulità unita alla certezza della fine.Quando la macchina è stata violentemente fermata da un masso sporgente e da un albero 25-30 metri più sotto, eravamo vive ma assolutamente malridotte;la mia amica(scavalcandomi,perché dalla sua parte la portiera era bloccata da altri massi)pur dolorante è riuscita quasi subito ad uscire;io invece non riuscivo a muovermi,volevo slacciarmi la cintura ma non ci riuscivo,perché i dolori erano troppo forti e la posizione in obliquo me lo impediva;le ho chiesto di farlo per me,solo dopo parecchi minuti,quando i dolori me lo hanno consentito,aiutata da lei sono riuscita ad uscire dalla macchina.Eravamo tutt’e due fuori;guardavamo la macchina,la scarpata e noi stesse,scioccate,tremanti e cadaveriche ma vive ed assolutamente incredule per tutto quello che stavamo vivendo.
Quando i soccorsi sono arrivati sulla strada,è stato difficile raggiungerci; scendere a piedi la scarpata riusciva difficoltoso anche per loro,un soccorritore dell’ambulanza è dovuto scendere calandosi con la fune,i poliziotti invece,per raggiungerci hanno dovuto scendere per un altro percorso meno ripido e accidentato.
Tutti hanno constatato la "fortuna" che ci era capitata nell’essere vive,e dopo i diversi rilevamenti,grande è stato lo stupore per la nostra risalita a piedi -sulle nostre gambe!– senza bisogno di barelle o di altro soccorso.
Qualsiasi altra parola è inutile,piccola,rispetto alla GRAZIA RICEVUTA.
Con l’augurio che la Madonna continui a vegliare su tutti i Suoi figli !
Ave Maria.
Preghiamo ringraziando Maria per questa grande opera della potenza della Sua mano.
Affidiamo sempre,in ogni istante,la nostra quotidianità,la nostra vita,in ogni caso!
Ave Maria.
(testo originale)
In colonna,seguivamo un’altra auto di nostri amici,stavo percorrendo la strada che da Medjugorje porta a Vrgorac,ad andatura moderata sia per la presenza di diverse curve in quel tratto,sia perché cadeva una sottile pioggia che non invitava certo a tenere velocità anche di poco maggiori.Poco prima di arrivare a Veliki Prolog, nell’affrontare una di queste curve la mia autovettura non tiene più la strada, prima sbanda e urta contro il guard-rail,poi fa un testa coda e finisce con la parte posteriore nel punto in cui,finito il guard-rail,inizia una scarpata,irta e piena di massi;ci ritroviamo a cadere,rimbalzando su quei massi,scosse violentemente all’interno dell’abitacolo,con la lucida percezione di precipitare,senza sapere dove,se e come ci saremmo fermate.L’angoscia è stata indescrivibile,indefinibile la sensazione di incredulità unita alla certezza della fine.Quando la macchina è stata violentemente fermata da un masso sporgente e da un albero 25-30 metri più sotto, eravamo vive ma assolutamente malridotte;la mia amica(scavalcandomi,perché dalla sua parte la portiera era bloccata da altri massi)pur dolorante è riuscita quasi subito ad uscire;io invece non riuscivo a muovermi,volevo slacciarmi la cintura ma non ci riuscivo,perché i dolori erano troppo forti e la posizione in obliquo me lo impediva;le ho chiesto di farlo per me,solo dopo parecchi minuti,quando i dolori me lo hanno consentito,aiutata da lei sono riuscita ad uscire dalla macchina.Eravamo tutt’e due fuori;guardavamo la macchina,la scarpata e noi stesse,scioccate,tremanti e cadaveriche ma vive ed assolutamente incredule per tutto quello che stavamo vivendo.
Quando i soccorsi sono arrivati sulla strada,è stato difficile raggiungerci; scendere a piedi la scarpata riusciva difficoltoso anche per loro,un soccorritore dell’ambulanza è dovuto scendere calandosi con la fune,i poliziotti invece,per raggiungerci hanno dovuto scendere per un altro percorso meno ripido e accidentato.
Tutti hanno constatato la "fortuna" che ci era capitata nell’essere vive,e dopo i diversi rilevamenti,grande è stato lo stupore per la nostra risalita a piedi -sulle nostre gambe!– senza bisogno di barelle o di altro soccorso.
Qualsiasi altra parola è inutile,piccola,rispetto alla GRAZIA RICEVUTA.
Con l’augurio che la Madonna continui a vegliare su tutti i Suoi figli !
Ave Maria.
Preghiamo ringraziando Maria per questa grande opera della potenza della Sua mano.
Affidiamo sempre,in ogni istante,la nostra quotidianità,la nostra vita,in ogni caso!
Ave Maria.
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